a cura di Ilaria Mariotti
11.06.2016 – 31.07.2016
inaugurazione: 11.06.2016
"L'attenzione è tessuto novissimo"
Elena Carozzi, Beatrice Meoni, Phillippa Peckham, Maja Thommen e Silvia Vendramel
Il progetto muove dall’esigenza di cinque artiste, tre pittrici e due scultrici, di provenienza e formazione diverse, per la costruzione di una condivisione di processi di ricerca. Il processo offre nuove possibilità di intervento in cui la mescolanza e l’accostamento dei diversi linguaggi consenta maggiori prospettive e possibilità di riflessione sul lavoro nel rispetto delle ricerche e dei linguaggi di ciascuna ma lavorando, al contempo, su un progetto comune.
Un’esperienza di dialogo e di ricerca comune che si sviluppa principalmente in due fasi: la prima, negli studi, dove le artiste portano avanti la loro ricerca personale, condivisa in momenti stabiliti di riflessione e apertura al gruppo. La seconda, nella pratica dell’allestimento, che si concretizza nel portare direttamente sul luogo espositivo materiali preparatori o opere finite e nel collocarle nello spazio rendendo così attivo il dialogo tra le varie ricerche e il luogo che le accoglie.
Nella pratica del gruppo gli incontri in studio talvolta individuano un tema su cui una delle artiste lavora e che diventa spunto di riflessione per altre. Talvolta le artiste lavorano scambiandosi opere dalle quali partono riflessioni condivise. E ancora: si individuano assonanze tra opere che, negli allestimenti, vengono proposte in relazione le une con le altre.
Dagli incontri in studio nascono proposte di allestimento di un percorso che, insieme ad opere individuali, riconducibili a ricerche personali, sviluppa incroci e significativi parallelismi, mette in evidenza divergenze, si muove da domande pratiche (nell’ordine dei materiali e delle tecniche), fino a riflessioni di carattere più esistenziale.
Nei dispositivi che ne nascono, generati anche dall’improvvisazione in dialogo con lo spazio, le singole voci vanno ad intrecciarsi in una partitura comune presentando talvolta tracce di un processo condiviso, talvolta lavori più individuali, ora materiali di lavoro, ora opere finite, costruendo percorsi che si pongono come un continuo dialogo tra opere, artiste e pubblico.
Il centro Espositivo di Villa Pacchiani diventa il luogo per presentare un lavoro in progress, che mantiene le tracce di un processo creativo, assembla frammenti di lavoro individuale e messo in condivisione. Per l’occasione e per sottolineare la necessità di un dialogo, parte del progetto è una serie di laboratori dedicati ai bambini del territorio dal titolo Mattine. Gli incontri si configurano come dei laboratori di pensiero e del fare, aperti a bambini (piccoli gruppi, da 4 a 8 bimbi per volta dagli 8 ai 12 anni) e si svolgono nel mese di giugno – metà luglio confrontandosi con gli spazi della Villa, con materiali diversi, per condividere lo spazio insieme alle artiste, lavorando sui principi della fiducia e della composizione collettiva.
Questa modalità di lavoro è stata presentata nel 2015 presso il LAS (Laboratorio del Liceo Artistico di La Spezia), presso la ex Ceramica Vaccari per NOVA cantieri creativi e, sempre nello stesso anno, durante la residenza nel comune di Quero Vas nell’ambito di Dolomiti Contemporanee.
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