Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe (GDS) ha avuto origine nel 1992 con una generosa e cospicua donazione di disegni e incisioni di Tono Zancanaro da parte di Manlio Gaddi, figlio adottivo del maestro padovano. Quel nucleo rappresentò per il Centro di Attività Espressive di Villa Pacchiani, allora guidato da Romano Masoni, e per il Comune di Santa Croce sull’Arno l’opportunità di avviare una collezione pubblica di grafica d’arte. L’evento orientò significativamente le scelte culturali ed espositive del Centro che si indirizzarono soprattutto verso la grafica, un settore che, in ragione delle sue peculiarità e dei correnti orientamenti artistici, impone sensibilità, competenza e dedizione particolari.
Tali scelte sono anche incoraggiate dal fatto che a Santa Croce la pratica incisoria ha sempre avuto un vasto bacino amatoriale, con numerosi circoli ed enti ad essa vocati.
La donazione Zancanaro (circa 40 disegni e una quindicina di incisioni) fu seguita da altre, spesso in occasione di esposizioni di grande rilievo, accuratamente documentate dai cataloghi curati da Nicola Micieli. E’ stato così che il corpus delle opere del Gabinetto si è rapidamente arricchito per arrivare alle oltre tremila opere attuali.
Numerosi sono stati gli artisti a cui sono state dedicate mostre monografiche che hanno voluto donare opere al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe. Il primo catalogo che ha registrato la generosità degli artisti è stato quello dedicato a Zancanaro (1993), seguito poi da quelli dedicati a Renato Santini (sempre nel 1993), Mauro Corbani, Fernando Farulli, Gianpaolo Berto, Edgardo Abbozzo (1994), Antonio Bobò, Alberto Rocco (1995), Enzo Faraoni, Vanni Viviani, Piero Tredici (1996), Vitaliano De Angelis, Serafino Beconi, Günter Dollhopf (1997), Renato Alessandrini, Mino Rosi (1998), Dilvo Lotti, Renzo Margonari (1999), Renzo Crivelli, Oscar Gallo, Mario Romoli, Alberto Manfredi, Walter Piacesi (2000), Nado Canuti (2001), Giuseppe Tampieri, Gustavo Giulietti (2018).
Dal 2001 un contributo rilevante di acquisizioni è stato fornito dal Premio Santa Croce grafica, istituito dal nuovo direttore del Centro, Eugenio Cecioni.
Il Premio, biennale, ha l’obiettivo di riaffermare la vocazione territoriale alla grafica d’arte e, al contempo, di aggiornare, promuovere e diffondere i risultati e le ricerche nel settore. Gli artisti donano volentieri al Gabinetto le opere partecipanti e, dati il carattere nazionale dell’evento e la consistente e qualificatissima partecipazione, negli ultimi anni la Collezione si è notevolmente arricchita, sia per numero di artisti, sia per tecniche e zone geografiche rappresentate. Con la direzione di Ilaria Mariotti e dalla sesta (2011) le edizioni del Premio costituiscono un censimento di artisti che, nell’ambito della loro ricerca, prevedono le tecniche calcografiche ma anche di segno e disegno tradotto attraverso la calcografia.
Alcuni artisti invitati a queste più recenti edizioni hanno sviluppato progetti sollecitati dall’invito, altri hanno successivamente continuato a lavorare con queste tecniche.
Queste ultime edizioni hanno costituito, in mostra e nel catalogo, una sorta di archivio del gesto e di pratiche. La serialità, la trasformazione, il tempo, il ribaltamento dell’immagine disegnata rispetto all’immagine stampata, la pressione che il torchio esercita su lastra e foglio sono tutte tematiche e pratiche, insieme a molte altre, che entrano a far parte dei materiali di lavoro degli artisti.
Degna di nota è anche la presenza nel Gabinetto di una raccolta di ex libris, opere di piccola grafica di artisti internazionali, esposti in Villa nella mostra I grandi calcografi degli ex libris e della piccola grafica e poi conservati nel Gabinetto dal 2002. L’interesse suscitato da questo ultimo genere ha determinato l’istituzione di un altro premio biennale, questa volta internazionale il Premio Santa Croce ex libris, piccola grafica, che è destinato anch’esso ad arricchire la Collezione.
La raccolta del Gabinetto, con l’eterogeneità delle tecniche e degli stili, cerca di offrire adeguata rappresentatività alle differenti declinazioni del vasto genere “grafico”.
Per le cospicue dimensioni che ha raggiunto è stato necessario organizzare la custodia e salvaguardia delle opere e la loro catalogazione, che è stata effettuata con la collaborazione dell’Università di Pisa e la supervisione della Sovrintendenza di Pisa.
La Collezione, un’entità in divenire, sia per la quantità delle opere sia per il numero di artisti rappresentati, costituisce una grande ricchezza che non può che essere motivo di vanto per il Centro attività espressive Villa Pacchiani e per il Comune di Santa Croce sull’Arno.
In occasione di alcune mostre più recenti il patrimonio della Collezione è stato rivisitato attraverso un colloquio con artisti di diversa generazione che hanno avuto modo di lavorare con la collezione costruendo una sorta di dialogo basandosi su tematiche affini, sull’attenzione al disegno e all’incisione, sulle pratiche di narrazione, sul rapporto con la natura: nel 2011 è stata la volta di Sei gradi di separazione in cui Emanuele Becheri, Luca Lupi, Beatrice Meoni, Paolo Meoni, Fabrizio Prevedello ed Eugenia Vanni si sono posti in dialogo con opere di Renato Santini, Alberto Rocco, Edgardo Abbozzo, Mino Rosi, Lorena Pedemonte Tarodo, nel 2015 Chiara Camoni con La ninessa e altre creature ha intrecciato un colloquio tra sue sculture e incisioni di Renato Alessandrini, Antonio Bobò, Günter Dollhopf, Enzo Faraoni, Alberto Rocco, Mino Rosi, Renato Santini, Aldo Segatto. Nel 2016 la mostra Fotoromanzo di Sergio Breviario ha messo in relazione installazioni di Breviario con il ritmo e modalità di narrazione di alcuni ex libris in collezione.